Cosa possiamo fare nel caso in cui si verifichi un pignoramento del conto corrente e come possiamo tutelarci in questi casi? Cosa possiamo fare, preventivamente, per impedire che il conto venga pignorato, cioè quando siamo nelle condizioni per le quali questo sgradevole evento si può verificare? Si può mettere al sicuro i soldi in modo che non vengano toccati?
In questo articolo parliamo di alcuni argomenti “sovversivi”, che aiutano a sopravvivere dal sistema, perché spesso siamo vittime di ingiustizie o situazioni scomode ed è giusto conoscere come muoversi nella più totale legalità.
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Con questo articolo non vogliamo indurre le persone ad evadere il fisco o fregare gli altri. La vita, lo sappiamo, è piena di casi particolari e non è sempre detto che chi si trova nei guai, lo sia per giusta causa. In questi anni ci sono stati centinaia di testimonianze di persone che hanno dovuto pagare risarcimenti ingiusti dopo cause mosse da furbetti o generate da situazioni famigliari a dir poco assurde. La legge non è sempre adatta a tutte le situazioni e spesso chi ha denaro e conoscenze riesce a prevaricare sugli altri, anche se nel torto.
La conoscenza però è anche un’arma di difesa ed è per questo che è bene apprendere le informazioni che troverete in questo articolo prima di ritrovarsi nei guai, per tutelarsi e sapere come è più gusto muoversi.
Quando può essere pignorato un conto corrente?
Se siamo in una situazione legale incerta, abbiamo debiti, problemi con il fisco o stiamo affrontando un processo di qualche tipo, allora potremmo essere a rischio pignoramento del nostro conto corrente e per questo può essere interessante sapere come agire.
La prima cosa da sapere è che una volta che il conto è pignorato c’è ben poco da fare, per cui è importante sempre agire preventivamente, ovvero sapere chi e in che situazioni ci può pignorare il conto e correre subito ai ripari.
In generale un conto corrente può essere pignorato se si hanno dei debiti, ma non ti tutti i debiti sono uguali: è necessario infatti che il creditore (la persona a cui dobbiamo i soldi) sia in possesso di quello che viene definito «titolo esecutivo», ovvero un documento “ufficiale” che ha pieno valore legale e che certifichi l’esistenza e l’entità di un determinato credito. Rientrano in questa categoria:
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Sentenze di condanna (anche di primo grado).
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Decreti ingiuntivi.
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Cambiali.
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Assegni.
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Mutui.
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Atti pubblici redatti dinnanzi ad un notaio.
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Conciliazioni firmate dinnanzi ad un qualsiasi organo preposto.